un presidio presso il Consolato Generale di Monaco
alle ore 10.45.
alle ore 10.45.
- per manifestare la loro solidarieta' alle mobilitazioni di amici e colleghi in Patria
- per offrire il loro punto di vista su una questione fondamentale finalmente di grande interesse pubblico e politico in Italia.
Durante l'incontro con il Console Generale verra' consegnata una lettera aperta destinata al ministro Gelmini.
Vi aspettiamo numerosi!
6 commenti:
grazie per il messaggio e la lodevole iniziativa di domani.
Purtroppo non potrò partecipare perchè da circa un anno sono rientrato, ahimè, in Italia. Lavoro all'ENEA di Frascati e fortunatamente per me non sono precario. Ho 54anni e quando mi sono laureato, esisteva solo la parola assunzione dopo periodo di prova. Ho potuto cambiare così due lavori prima di arrivare all'ENEA ed ho sempre avuto contratti di lavoro a tempo determinato. Ho una figlia di 22 anni che si è appena laureata (laurea triennale) in Fisica e Astrofisica e sò già cosa l'aspetta. Ma indipendentemente da questo, sopratutto perchè io sono stato fortunato o meglio mi sono trovato in un periodo fortunato nella concezione dei rapporti di lavoro, sostengo la lotta dei giovani ricercatori e universitari al 110% . Ripensando all'inizio della mia carriera lavorativa, nei primi anni 80, ricordo che anche allora c'era una forte crisi economica ed energetica, un inflazione che viaggiava in Italia a due cifre. In quegli anni si mise mano alla scala mobile e ricordo il referendum tra i lavoratori che sancì la sua cancellazione. Ma nonostante questo non c'era il mercato del lavoro selvaggio odierno; se eri assunto e superavi il periodo di prova (non superarlo era quasi impossibile) eri tranquillo e potevi progettare il tuo futuro con serenità. Infatti una volta assunto per la prima volta nell'82, mi sono sposato nell'84 e ho avuto la figlia nell'86. Un percorso normale di vita, che c'è di strano? Ora questo sembra per i giovani, ricercatori in particolare, una specie di vincita al lotto. Sarò comunque domani alla manifestazione nazionale a Roma, anche se rimpiango il bel periodo passato a Monaco di Baviera in una città civile e in una nazione che ammiro.
Cordiali saluti e in bocca al lupo per la manifestazione davanti al consolato d'Italia a Monaco.
ciao, io sono ad Augsburg. ho firmato la petizione ma purtroppo non potró venire domani. Ma ci saró con il pensiero, sempre che serva a qualche cosa. Grazie per aver portato avanti questa iniziativa, fa bene sapere che ci siete!
Dunque, a grande richiesta, segnalo questa beffa:
il nostro Dipartimento a Firenze sta chiudendo i conti di un progetto Europeo (VI programma quadro), di cui è capofila. Come da contratto, i fondi non spesi dai partner del progetto possono aut essere restituiti alla UE aut essere dati in gestione al capofila che li utilizzerà per attività relative al progetto concluso. Le università marocchine Mohammed V di Rabat e Abdelmalek Esaadi di Tétouan hanno avanzato fondi che, una volta ceduti al capofila, hanno permesso il rinnovo di due assegni di ricerca presso il dipartimento fiorentino. In sintesi, io e la mia collega potremo lavorare un altro anno grazie alle università marocchine (e ai loro dean che hanno autorizzato la cessione dei fondi a Firenze). Perciò in questi giorni di sciopero mi sembra doveroso lavorare per le attività, non poche (dalla didattica alla pubblicazione di papers) e ricche di soddisfazione, in corso con le università di Rabat e Tétouan.
Ma questa delle universita' marocchine che supportano la ricerca italiana e' una storia fantastica!
Roba da far sapere ai vari beppegrillo, sabinaguzzanti o marcotravaglio.
Intanto la facciamo sapere domani per radio...
vi auguro buona fortuna con la casta dirigente italiana. Ho avuto l'onore di sperimentarla come contrattista assunto per bonificare l'AIRE e fui trattato poi con un bel calcio nel sedere dopo aver dimostrato insieme ai colleghi, che il lavoro del Personale di Ruolo con stipendi galattici non solo eravamo in grado di farlo bene, ma anche meglio di loro con costi decisamente inferiori. Forse per questo non ci hanno poi voluti nemmeno i sindacati. Sono oltresì l'autore del romanzo "desencanto" ambientato a Cuba e scritto in tedesco, che il nostro famigerato Istituto Italiano di Cultura (io lo chiamo ormai la caverna di Polifemo) si ostina ad ignorare con perniciosa insistenza, perchè deve promuovere i suoi raccomandati. "Lasciate ogni speranza voi che entrate..." mi duole consigliarvi, perchè la sentenza per i fatti del G8 di Genova dovrebbe dimostrare ormai anche al più incallito ottimista, che L'Italia non è più uno Stato di diritto. Credo che recuperare una Casta sia opera vana. Credo inoltre che la deriva antidemocratica e le metastasi da regime siano ormai irriversibili e il morbo politico italiano sia solo da curare in sede europea con una denuncia all'OCSE come stato che ha abbandonato la strada del Diritto e si trova ormai nella selva oscura.
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